giovedì 11 dicembre 2008

Ed ecco i vincitori!

ESITO DEL CONCORSO

La Giuria del Concorso Internazionale di Poesia “In memoria dei Poeti Spagnoli Juán e Aurora Vidal Martínez”, costituita da Adriana Fantoni, Fiorella Giovannelli, Liliana Morandini, Raimondo Venturiello e da lui presieduta, ha stilato la graduatoria dei testi prima anonimi, poi associati ai nomi degli Autori con apertura delle buste inviate dagli stessi, cui sono stati assegnati i premi come di seguito riportato.

Premi dell’“Asociación República de las Letras” di Pontevedra (Spagna) alle poesie classificate al:
Primo posto
“ED È... FREMITO DI VENTRE” di Giovanni Maria Gandolfi (Lecco)
Secondo posto
“INFANZIA” di Luciana Capecchi (Quarrata-PT)
Terzo posto
“SÓLO SÉ QUE NO SÉ NADA” (“SOLO SO CHE NON SO NULLA”) di Liliana Pizzi (Faro Superiore-ME), nata a Buenos Aires

Premi de “La Nuova Musa” di Aprilia alle poesie classificate al:
Quarto posto ex aequo
“ACCESA DI COLORI L’ORA VESPERTINA” di Giovanni Bottaro (Molino del Pallone-BO) e
“I TUOI SENI DOVE SONO?” di Maurice Piqué (Rosignano Solvay-LI)
Quinto posto ex aequo
“Memorial Giovanni Capasso”
“LA DONNA” di Andrea Ingemi (Messina) e
“Memorial Alessandro Lisbon”
“ALLA STAZIONE” di Pietro Putignano (Bari)

Premi dell’“Associazione Pro Loco” di Aprilia alle poesie classificate al:
Sesto posto ex aequo
“RIMÓRE” (RUMORI”) di Ombretta Ciurnelli (Perugia) e
“FIDUCIA” di Francesco Palermo (Torchiarolo-BR)

Menzione Speciale della Giuria
Anna Masciovecchio (Sassa-AQ), dodicenne: la più giovane concorrente.

MOTIVAZIONI DELLA GIURIA SUI TESTI PREMIATI


“ED È... FREMITO DI VENTRE” di Giovanni Maria Gandolfi

L’Autore, esaltando doni della natura in grado di lasciare ogni giorno tracce incise nell’animo di chi sa osservarli, fruirne e nutrirsene, lancia messaggi di bontà, solidarietà, gioia di vivere che oggi sono un auspicio.


“INFANZIA” di Luciana Capecchi

L’Autrice ripercorre sentieri e rievoca immagini giovanili e sa renderle ancora vive in un ricamo in versi che, sapiente nel lessico e armonico nel ritmo, intreccia variopinti ed emozionati fili memoriali.


“SÓLO SÉ QUE NO SÉ NADA” (“SOLO SOCHE NON SO NULLA”) di Liliana Pizzi, nata a Buenos Aires

L’Autrice conta sull’efficacia dell’unico mezzo di cui dispone il poeta, la parola (qui in lingua nativa), per farne strumento di gnosi ed esprimere tramite la natura le proprie emozioni a fronte della condizione umana.


“ACCESA DI COLORI L’ORA VESPERTINA” di Giovanni Bottaro

L’Autore, dipingendo in versi ogni elemento di un tramonto autunnale, sa renderlo fedele interprete delle emozioni che egli prova: e l’istantanea di un panorama muta così in paesaggio dell’anima.


“I TUOI SENI DOVE SONO?” di Maurice Piqué

L’Autore esprime l’amarezza profonda e un monito, che l’essenzialità dei versi non può celare, per un abbandono difficilmente motivabile quando accade al momento stesso in cui il cordone ombelicale viene reciso.

“LA DONNA” di Andrea Ingemi

L’Autore, in un dialogo tra l’onirico e il memoriale con se stesso, lascia “cantare” l’onda emozionale che di per sé la figura femminile, reale o idealizzata o persino irraggiungibile, muove nell’animo del poeta.


“ALLA STAZIONE” di Pietro Putignano

L’Autore fa leva su incisivi parallelismi tra i diversi cicli del tempo – in natura, nella quotidianità e nel proprio io – per esorcizzare poeticamente le negatività: prima fra tutte l solitudine.


“RIMÓRE” (RUMORI”) di Ombretta Ciurnelli

L’Autrice, in un apparente abbandono al fascino della natura, riflette sia sul malessere esistenziale, sia sulla parola poetica, il cui suono (ancora di più nella genuinità vernacolare) sa riverberarne gli echi.


“FIDUCIA” di Francesco Palermo

L’Autore in uno stile asciutto compone, con icastici frammenti di storia, memoria ed attualità problematica, un vibrante e variegato mosaico del proprio sentire che è anche messaggio positivo di consapevolezza.




Poesia classificata al primo posto

ED È... FREMITO DI VENTRE

Giovanni Maria Gandolfi
(Lecco)

E vidi in un campo di grano,
comparso nel sogno, un bambino
passare le mani a sfiorare le spige
a sentire il brivido caldo del sole
e la gioia che esplode.

Ogni cosa scompare
e l’armonia a fil d’orizzonte
si distende anche oltre.

È fremito che parte dal ventre
prende tutte le fibre
e s’avverte un’onda profonda
che sale, sommerge, avvolge
e nello stupore il sospiro sorprende.

Quel campo di grano ti cinge
ed è un inno del pane
del fuoco e di mense imbandite
che dice del bene del vivere insieme

... e quel bimbo
stringendo nel pugno i semi di grano
non aveva capito
ma aveva provato che quello era tutto.

Non aveva bisogno di alcuna parola,
voleva soltanto continuare a sentire
nel sommovimento la pienezza del mondo.

Poesia classificata al secondo posto

INFANZIA

Luciana Capecchi
(Quarrata-PT)

Ancora un passo verde lungo il fiume.
Ti volti
e più non ritrovi
l’odore dell’erba
orizzonti di grano
di lucciole origami a sera.
L’infanzia.

Portava il tuo corpo all’aperto
l’infanzia
nel codice unicorde delle cicale
o l’anima affacciava a una finestra
per la conta impossibile di stelle.

Durata fra i meli un passaggio di luna
finiva
nel brivido incerto dell’ultima fionda
nel sasso lanciato che dorme sul fondo
la fresca
innocente bugia
comprata una sera
a una favola stanca.

Lei folle corsa con e scarpe in mano.
Lei sulle labbra il miele di una conta.

Lei un’anima azzurra
su due gambe di vento.
L’infanzia

Poesia classificata al terzo posto

SÓLO SÉ QUE NO SÉ NADA

Liliana Pizzi, Faro Superiore-ME,
nata a Buenos Aires

Sólo sé que no sé nada,
un eterno andar
hacia la verdad,
una incesante búsqueda
por los campos, por los bosques,
por las montañas
y los ríos de la vida.

Sólo sé que no sé nada,
en este nfinito
tratar de encontrar
a mi mismo,
a través de un aromático camino,
largo, impaziente
camino sin fronteras.

Sólo sé que no sé nada,
en mi querce descubrir
luces entre las tinieblas,
una célula de verdad
entre multitudes
hambientas
desorientadas...

Sólo sé que no sé nada,
pero seguiré sabiendo
hasta cuando...
me preguntaré.